Il nostro Metodo di riferimento in ambito forense

Il Metodo utilizzato e divulgato dal nostro Istituto è quello “Scuola Romana Rorschach”  fondato dal Prof. Carlo Rizzo nel 1938 e da quel momento diventato patrimonio ed eredità a tutta la Psicologia e la Psichiatria italiana. Qualsiasi teorizzazione o tecnica scientifica va oltre l’ideatore, diventando ricchezza comune e in particolare di chi le studia, utilizza e si interessa di aggiornarle e mantenerle vive. In questo senso la “scienza” non ha copyright, è ricchezza di tutti e non prevede esclusività. La nostra volontà è quella di continuare a diffondere questo Metodo, allineati in questo a tutti i professionisti ed esperti che si occupano seriamente di questa materia, auspicando sempre di più sinergie, confronti e dibattiti scientifici che portino pregio al nostro paese e alla nostra cultura.

In particolare, tale Metodo è il più diffuso e apprezzato nei Tribunali italiani per la rigorosa impostazione statistica-psicometrica e per le specifiche potenzialità dimostrate nel supportare gli attori dei procedimenti giudiziari con un quadro ricco, analitico, attendibile e coerente di riscontri psicodiagnostici sulla personalità dei periziandi.

Questa capacità di indagine deriva dalla superiore ricchezza di Siglatura e di Indici psicometrici rispetto ad altri metodi.

L’impianto statistico garantisce una base obiettiva di interpretazione, basandola sull’analisi dello scarto tra i valori medi della popolazione normale e quelli specifici dei periziandi, mettendo al riparo da un’applicazione principalmente o esclusivamente qualitativa fondata sulla lettura simbolica e contenutistica, priva di un riscontro oggettivo certo e condivisibile tra esperti diversi.

Il linguaggio interpretativo basato sulla lettura simbolica è difatti molto potente e consente di sondare aspetti della personalità profondi, anche se non sempre centrali nella logica forense, informazioni queste che possono assumere senso e importanza solo se supportate dalle certezze già acquisite dal più obiettivo registro psicometrico.

E’ anche vero che un approccio al Test eccessivamente psicometrico, nel tentativo di massimizzare i criteri di validità e di attendibilità implica sovente una riduzione e una semplificazione degli elementi utili all’interpretazione, non consentendo di ricavare dati sufficienti a una descrizione della personalità approfondita e articolata.